Come funzionano le compravendite immobiliari nel resto d’Europa e negli Stati Uniti?

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Come funzionano le compravendite immobiliari nel resto d’Europa e negli Stati Uniti?

Abbiamo recentemente parlato sul nostro blog della differenza tra consulenza e intermediazione immobiliare.

Per orientarsi al meglio sulla decisione da prendere in merito alla compravendita dei propri immobili, può essere utile approfondire le abitudini e le regole degli altri Paesi in questo ambito, per poter così eseguire un confronto con il contesto italiano.

Gli agenti immobiliari in Europa

Se guardiamo alle abitudini nel nostro continente, scopriamo che soltanto in Italia e in Grecia a prevalere è la casistica in cui gli agenti immobiliari lavorano per entrambe le parti di una compravendita, con gli inevitabili conflitti di interesse generati dalla situazione.

In alcuni Paesi, come Finlandia e Paesi Bassi, è espressamente vietato lavorare sia per venditore che per compratore e in altri ancora, come il Portogallo, anche se è possibile interfacciarsi con entrambi, deve essere soltanto uno di loro ad avere l’onere della provvigione. 

All’interno di questo assetto generale, poi, ci sono consuetudini specifiche: in Belgio per esempio solitamente gli agenti lavorano soltanto per conto del venditore, stessa cosa che accade in Danimarca dove gli acquirenti spesso si avvalgono della consulenza di un legale. Anche in Germania e in Inghilterra, il fatto che l’agente immobiliare segua soltanto il venditore è la prassi più consolidata

In Francia, dove l’intermediario può servire entrambi le parti, è tuttavia molto bassa la percentuale di compravendite che avviene con questo metodo e le persone preferiscono in maggioranza gestire queste situazioni privatamente. 

“Realtor”: l’agente immobiliare nel contesto statunitense

Siamo abituati a vedere sugli schermi cinematografici gli agenti immobiliari statunitensi con i loro grandi cartelli “ON SALE” – che spesso contengono anche le loro fotografie con sorrisi smaglianti. Tutto questo ovviamente su cortili contornati dalle mitiche staccionate bianche. Ma come funziona in quel contesto la gestione delle trattative e compravendite immobiliari?

Anche negli USA l’agente – il “realtor” – lavora specificamente per una delle due parti in causa. Si parla di “listing agent” per il venditore – che quasi sempre lavora in esclusiva –  e di “buyer agent” per l’acquirente.

In questo scenario, in cui il consulente lavora specificamente per una delle due parti, senza alcuna possibilità di conflitto di interesse, il numero di transazioni che avviene senza avvalersi di questi professionisti è davvero minimo.

Infine un paio di curiosità su un contesto, anche da questo punto di vista, così diverso da noi. Innanzitutto spesso nelle case in vendita non abitate viene inserito il cosiddetto “lockbox”, anche elettronico. Chiunque abbia la combinazione può così accedere e visitare l’immobile. Velocizzando e semplificando gli appuntamenti.

Gli “open house” poi – cioè le giornate di visite aperte a tutti – che come ogni moda a stelle e strisce si sta pian piano diffondendo anche da noi, sono un vero must la cui preparazione va curata a regola d’arte, spesso con l’aiuto di home stager esperti.

In conclusione, guardando agli altri Paesi europei e occidentali, possiamo capire come l’abitudine italiana di servirsi di intermediari tra le parti per le trattative e compravendite di immobili sia un’anomalia, che avrebbe molte ragioni di essere abbandonata. 

Se vuoi approfondire quello che, come consulente immobiliare di parte, posso fare per te, non esitare a contattarmi!

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